Il supporto del candido Pannella all’Insupportabile Cavaliere

 

Foto Blackcat

Certo in questi mesi si sentiva il bisogno della lectio magistralis di Giacinto (Marco) Pannella e puntualmente oggi è arrivata. Il vecchio leader radicale ha postato un intervento su Facebook e lo stesso intervento è stato inviato come lettera al Corriere della Sera. In questo intervento Pannella gioca a fare lo strenuo difensore delle istituzioni avvalendosi di un linguaggio pseudo-giovanilistico e avviando l’argomentazione con un condivisibile: “Omnia immunda immundis. Tutto immondo a occhi immondi; e se non riesce loro di mostrare solo immondizie, sgomenti impazziscono” a cui segue un riconoscimento alla figura e all’operato del Berlusconi alleato dei Radicali.. Sembra evidente che molti occhi immondi guardano l’altrui immondizia per celare la propria e sbraitano in trasmissioni televisive quasi fossero i tutori d’una lesa morale. È altresì evidente che non molti di coloro che si oppongono a Berlusconi possono vantare verginità politiche e personali da porli al di sopra di ogni sospetto. È inoltre palese che quella che si tenta non è una rivoluzione ma una sostituzione gattopardesca. Cambiare tutto affinché tutto resti uguale. Ma in questa stringente logica pannelliana non trova ospitalità la necessità di innescare un cambiamento, non trova nazionalità l’idea del mutamento socio-antropologico imposto dal craxismo e dal successivo berlusconismo, dell’imbarbarimento dell’intera società e della disperazione in cui sono proiettate le odierne e future generazioni. Paradossalmente il leader radicale, movimentista per antonomasia, finisce per essere l’assertore e il difensore di una compagine governativa che in nulla ha fatto propri i valori radicali dei diritti umani e della nonviolenza. Basta ricordare l’approccio xenofobo di una parte consistente della maggioranza e le leggi sull’immigrazione?

Come si può chiudere un intervento in un paese così immiserito economicamente ed eticamente con un’apologia della stasi come questa: “Ma sono fermamente convinto che sia metodologicamente necessario, democratico, dovere civile aiutare anche le istituzioni disastrate, tutte; e far durare la legislatura più in là che possibile, se possibile fino alla fine”. A quale fine si riferisce il candido Pannella? Alla fine del mondo profetizzata dai maya? Alla fine del paese Italia? Alla fine di ogni etica accettabile? Alla fine della pazienza di chi ha davvero piene le scatole di una casta incastonata sul cranio di chi lavora? Perché a ottantuno anni bisogna piroettare linguisticamente e dialetticamente per giustificare il supporto all’Insupportabile Cavaliere? In nome di quale causa radicale?

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